Il Presidente del Botswana contestato dai Boscimani a un raduno elettorale

3 ottobre 2014

I Boscimani hanno protestato a un raduno elettorale del Presidente Ian Khama e hanno chiesto il rispetto del loro diritto a cacciare per nutrire le proprie famiglie (immagine di archivio). © Survival International

Questa pagina è stata creata nel 2014 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.

Sabato scorso il Presidente del Botswana Ian Khama è stato accolto dalle proteste durante un raduno elettorale in un campo di reinsediamento boscimane, a causa dei tentativi del governo di ridurre alla fame i Boscimani per costringerli ad abbandonare la propria terra ancestrale nella Central Kalahari Game Reserve.

I Boscimani del Kalahari hanno chiesto il riconoscimento del loro diritto a cacciare per nutrire le proprie famiglie, e hanno mostrato cartelli su cui si leggeva “Cacciatori non bracconieri” e “I Boscimani sono i migliori conservazionisti”.

La presidenza di Ian Khama – che siede nel direttivo dell’organizzazione ambientalista americana Conservation International – è stata macchiata dalle controversie per i suoi tentativi di cacciare i Boscimani dalla riserva nel nome della conservazione, mentre contemporaneamente autorizzava l’estrazione di diamanti e il fracking nel loro territorio.

Durante la sua visita al campo di reinsediamento di “New Xade”, Khama non ha affrontato nessuna delle questioni che oggi colpiscono i Boscimani: ad esempio, il rifiuto del governo di permettergli di cacciare all’interno della riserva, l’obbligo per i Boscimani di richiedere un permesso temporaneo per entrare nella riserva, e la recente apertura di una miniera di diamanti nella loro terra.

Nonostante una storica sentenza della Corte Suprema del 2006 abbia riconosciuto il diritto dei Boscimani a vivere e cacciare nella riserva, all’inizio dell’anno il governo ha vietato ogni tipo di caccia.

I Boscimani sanno prendersi cura dell’ambiente meglio di chiunque altro, ma vengono accusati di ‘bracconaggio’ perché cacciano per nutrirsi. Mentre i collezionisti di trofei sono incoraggiati a uccidere grandi animali in cambio di denaro, i Boscimani rischiano persecuzioni, torture e morte.

I campi di reinsediamento come New Xade sono stati soprannominati “luoghi di morte” dai Boscimani. Oggi, i cacciatori-raccoglitori semi-nomadi di un tempo sono costretti a vivere una vita sedentaria, e nei campi dilagano l’alcolismo e l’AIDS, come ha raccontato la BBC nel gennaio 2014.

“La Central Kalahari Game Reserve fu creata come un ‘santuario’ in cui i Boscimani potessero vivere e cacciare. Tuttavia, nemmeno un’organizzazione conservazionista ha difeso i diritti umani dei Boscimani quando questi furono sfrattati illegalmente nel nome della ’conservazione’” ha commentato Stephen Corry, Direttore generale del movimento mondiale per i diritti dei popoli indigeni Survival International. “Allo stesso tempo hanno chiuso un occhio sul fatto che il Presidente Khama abbia promosso nella terra boscimane l’attività estrattiva e il fracking. Conservation International ha persino promosso Khama – l’uomo responsabile delle continue persecuzioni della tribù – nel suo direttivo, ignorando vergognosamente il suo atroce record nei diritti umani.”

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